Studi dentistici: pronti a gestire il rischio di contagio Covid-19 autunnale?

Studi dentistici: come gestire Covid-19

Il 5 maggio 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato la fine dell’emergenza sanitaria dovuta alla Pandemia da Covid 19, iniziata ufficialmente l’11 marzo del 2020. 

Gli organi di stampa hanno spento i riflettori puntati sul virus SARS COV-2 e le sue varianti e sull’andamento dei contagi, il che fa percepire come terminata la diffusione del virus. 

Ma non è così, il virus circola ancora, attualmente l’attenzione è sulle varianti denominate “Pirola” (tecnicamente variante Covid BA 2.86) ed “Eris”( tecnicamente variante Covid EG.5). Sembra proprio che dobbiamo imparare a convivere con questi virus a diffusione aerea.

E’ un tema che approfondirò nel Corso per Office Manager di Strutture Odontoiatriche che terrò a Roma, il 13-14/10 e il 10-11/11 2023, ma qui mi sembra utile riprendere il filo delle cose da fare per affrontare l’autunno.

Covid-19: come tutelare chi lavora

In vista dell’autunno è utile rivedere tutti gli aspetti fondamentali della gestione del Covid-19 nel luogo di lavoro.

Iniziamo col dire che la responsabilità della gestione della salute e della sicurezza dei lavoratori resta in capo al datore di lavoro. È importante quindi che ogni datore di lavoro metta a punto misure organizzative e procedure che tutelino la salute dei lavoratori. 

Essendo un virus a diffusione aerea è ancora il trattamento dell’aria il metodo più efficace per tutelare la salute dei lavoratori.
Come? Andiamo con ordine: 

  1. La prima cosa è informare i lavoratori sui sintomi delle due varianti, che per la variante “Pirola” sono gli stessi del Covid 19 (febbre alta, tosse, raffreddore e perdita del senso del gusto o dell’olfatto). Simili i sintomi della variante “Eris” ( mal di gola, mal di testa, affaticamento febbre, tosse, rinorrea).
  2. Invitare i lavoratori a farsi tempestivamente il tampone per escludere di aver contratto l’infezione ed accedere così in sicurezza al luogo di lavoro preservando la salute dei colleghi ( art. 20 Testo Unico Sicurezza Salute sul Lavoro “ Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.”).
  3. Per i lavoratori che arrivano al lavoro con i mezzi pubblici, invitarli a dotarsi di mascherine FFP2 durante i viaggi.
  4. Informare sulle misure di protezione messe in atto come, ad esempio, contingentare le presenze simultanee negli spogliatoi e nelle aree comuni. Indossare la mascherina chirurgica quando non c’è attività che prevede nebulizzazione. Dare indicazione di Indossare la mascherina FFP2 ai lavoratori fragili e in caso di attività ravvicinata con le persone (a meno di 1 metro) o in caso di attività che comportano nebulizzazione, ricordare di cambiare al bisogno ed al massimo ogni 4-6 ore le mascherina FFP2 ed ogni 3-4 ore la mascherina chirurgica. Rivedere la formazione sull’uso dei DPI in III categoria e definire il protocollo di adozione dei DPI in base alle attività esercitate.
  5. Informare sulle misure di prevenzione messe in atto come le informazioni sulla ventilazione. Nel caso di luoghi di lavoro con ventilazione naturale tramite finestre, adottare quando previsto dal Rapporto ISS COVID-19 • n. 11/2021, ovvero prestare attenzione a non creare situazioni di discomfort termico, ventilare per alcuni minuti più volte al giorno, modificando laddove possibile le postazioni di lavoro in modo che la ventilazione non impatti direttamente sul lavoratore. Nei luoghi di lavoro dotati di ventilazione UTA/VMC informarsi sui tassi di ventilazione e sul pacco filtrante installato per decidere su integrare un aumento dei tassi di ventilazione o se aumentare l’efficacia filtrante, prestando attenzione all’efficacia energetica dell’impianto.
  6. Informare i lavoratori se si è deciso di dotare i luoghi di lavoro di purificatori d’aria. Stabilire il protocollo di posizionamento, accensione, manutenzione, spegnimento, efficacia filtrante, sapendo che per essere una misura protettiva i filtri assoluti devono essere HEPA 14 o ULPA 15 o 17.

Covid-19: come tutelare i pazienti

Nelle attività sanitarie è necessario proteggere anche l’utenza, ovvero i pazienti ed i loro accompagnatori oltre ai lavoratori, ed è compito del Responsabile sanitario o del Direttore Sanitario provvedere alla messa a punto delle misure organizzative di protezione dal rischio di contagio per i pazienti. 

La circolare del Ministero della Salute n. 0025613 dell’11 agosto 2023, aggiorna le modalità di gestione dei casi e dei contatti stretti in caso Covid-19.

Le persone con diagnosi confermata di Covid 19 non sono più sottoposte all’isolamento ma sono invitate ad indossare la mascherina FFP2 ed a rimanere a casa finché si è sintomatici. Evitare i contatti con persone fragili o immunodepresse. Per le persone che presentano sintomi suggestivi di Covid 19 si suggerisce di fare il Test, anche autosomministrato.

La circolare del Ministero della salute nr. 0027648 del 9 settembre 2023 invece dà indicazioni per l’effettuazione dei test diagnostici per SARS-CoV-2 per l’accesso e il ricovero nelle strutture sanitarie, residenziali sanitarie e socio-sanitarie in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti e si specifica che è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2 al momento dell’accesso presso la struttura, mentre, come misure di contenimento si precisa che i visitatori/accompagnatori che presentano sintomi compatibili con COVID-19 devono evitare di accedere alle succitate strutture (gli operatori addetti all’assistenza sanitaria e sociosanitaria che presentano sintomi compatibili con COVID-19 devono evitare di accedere in setting assistenziali, sia di degenza che ambulatoriali, dove sono presenti pazienti immunocompromessi e fragili, secondo le modalità e le procedure adottate dalle direzioni delle strutture).

Come gestire quindi i pazienti ed i loro accompagnatori? 

Suggerisco a responsabili sanitari e Direttori Sanitari di redigere una procedura per la gestione degli accessi di pazienti e operatori in cui si descrivano le misure di contenimento del contagio. Ecco i punti chiave che ritengo utile valutare

Mantenere nella scheda anamnestica le seguenti domande

    1. Ha avuto uno dei seguenti sintomi negli ultimi 15 giorni? 
      1. Tosse
      2. Mal di gola 
      3. Mal di testa
      4. Affaticamento 
      5. Febbre
      6. Rinorrea
      7. Mancanza del senso del gusto e/o olfatto
    2. Ha avuto contatti con persone malate di Covid ? 
    3. Ha avuto contatti con persone che presentavano sintomi influenzali? 

Integrare in scheda anamnestica le domande per i soggetti fragili (in calce all’articolo riporto l’elenco dei soggetti considerati fragili ai fini del rischio Covid19) 

Nel caso i pazienti riferiscano sintomi Covid Compatibili, rimandare l’appuntamento di default (*evitare di accedere alla struttura) oppure eseguire un test s Sars COV 2 

    1. Dotare i pazienti di mascherina chirurgica mentre attendono in sala d’attesa
    2. Dotare la sala d’attesa di un dispositivo di purificazione dell’aria con pacco filtrante Hepa 14 o Ulpa da 15 a 17 o garantire una frequente ventilazione 
    3. Dotare bagni e antibagni dei pazienti di dispositivo di purificazione dell’aria o invitare i pazienti tramite dei cartelli informativi a lasciare la finestra aperta a vasistas per garantire il ricambio d’aria continuo. Adottare tutte le misure di prevenzione relative al rischio Legionella, prendendo a riferimento le Linee Guida e/o le indicazioni del Rapporto ISS COVID-19 • n. 27/2020 Indicazioni per la prevenzione del rischio Legionella nei riuniti odontoiatrici durante la pandemia da COVID-19.

Tutte le misure di igiene dei locali clinici ed extra clinici restano intatte, e così le procedure di disinfezione degli ambienti tra un paziente e l’altro, da eseguire con disinfettanti classificati Dispostivi Medici e le procedure di sterilizzazione dei dispositivi medici riutilizzabili. 

Per approfondire…

Si parlerà anche di gestione Covid nel Corso per Office Manager di strutture odontoiatriche che si terrà a Roma il 13/14 ottobre e 10/11 novembre.

Quattro giornate di formazione così organizzati:

1° giorno: “Ruolo capacità competenze del ruolo/funzione di Office Manager”
2° giorno: “Gestione risorse umane”
3° giorno: “Tutte le norme che impattano sul settore”
4° giorno: “Controllo di gestione, marketing, obiettivi e loro pianificazione”.

L’obiettivo del corso è di fornire ai partecipanti le conoscenze necessarie per gestire il ruolo o la funzione di Dental Office Manager  e la visione completa degli adempimenti di una struttura odontoiatrica.

Per il programma e le modalità di iscrizione clicca qui.

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Soggetti considerati fragili ai fini del rischio Covid19

Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi, con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di COVID-19 grave, quali:

  • Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica, la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO, la fibrosi polmonare idiopatica, l’ipertensione polmonare, l’embolia polmonare e le malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia.
  • Malattie dell’apparato cardio-circolatorio (esclusa ipertensione arteriosa isolata), comprese le cardiopatie congenite e acquisite, le malattie coronariche, lo scompenso cardiaco e i pazienti post-shock cardiogeno.
  • Malattie cerebrovascolari.
  • Diabete/altre endocrinopatie severe quali diabete di tipo 1, diabete di tipo 2, morbo di Addison, panipopituitarismo.
  • Malattie neurologiche quali sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili, miastenia gravis, altre malattie neuromuscolari, patologie neurologiche disimmuni e malattie neurodegenerative.
  • Obesità (BMI >30).
  • Dialisi o insufficienza renale cronica.
  • Malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, quali talassemia major, anemia a cellule falciformi e altre anemie croniche gravi.
  • Patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi, in attesa di trattamento o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure.
  • Trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva.
  • Trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro 2 anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica).
  • Attesa di trapianto d’organo.
  • Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico Antigenico (cellule CART).
  • Immunodeficienze primitive (es. sindrome di DiGeorge, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile etc.).
  • Immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (es: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario etc.).
  • Asplenia anatomica o funzionale Pregressa splenectomia o soggetti con indicazione alla splenectomia in elezione.
  • Infezione da HIV con sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), o con conta dei linfociti T CD4+ <200 cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
  • Malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali.
  • Sindrome di Down.
  • Cirrosi epatica o epatopatia cronica grave.
  • Disabili gravi ai sensi della legge 104/1992 art. 3 comma.

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