Sicurezza del paziente: non è una scelta, è un obbligo!

Sicurezza delle cure

La sicurezza del paziente non è più una scelta. È legge!

Sai davvero come è cambiato il paradigma della sanità?

Per troppo tempo abbiamo vissuto nello studio dentistico pensando che “lavorare bene” significasse essere bravi tecnicamente, veloci nel fornire il servizio, disponibili con i pazienti e capaci di affrontare le urgenze con competenza.

L’organizzazione? Un optional o un’esigenza del titolare
La gestione? Un dettaglio, spesso vissuta come “tempo perso”.
La formazione? Essenziale ma solo per chi “fa clinica”.

Oggi questo approccio non solo è superato, è pericoloso.

Il cambio di paradigma: prima e dopo la Legge Gelli

Con l’entrata in vigore della Legge Gelli (Legge 24/2017), la sanità italiana – e con essa ogni studio odontoiatrico – ha subito una trasformazione radicale.
Il concetto di “cura” è cambiato.
E con esso anche il modo in cui dobbiamo lavorare.

Prima:

  • La responsabilità era quasi esclusivamente clinica.
  • L’organizzazione era lasciata al buon senso del team o alle esigenze dei singoli. 
  • L’aggiornamento riguardava solo aspetti clinici  tecniche, protocolli e materiali.

Segretarie, ASO e collaboratori erano considerati figure di supporto, formati per “passaparola”, attraverso un sapere tramandato sul campo, spesso costruito sull’esperienza di chi c’era prima, ma raramente fondato su fonti autorevoli o inserito in un quadro normativo preciso.

Dopo (con la Legge Gelli):

  • La responsabilità è anche organizzativa e gestionale.
  • La sicurezza delle cure si realizza anche attraverso la corretta organizzazione delle risorse.
  • Tutti i ruoli sono coinvolti nella gestione del rischio e nella qualità dell’assistenza.
  • L’aggiornamento è obbligatorio anche per le competenze organizzative e gestionali.
  • Gli errori sistemici (mancanza di procedure, disorganizzazione) possono avere conseguenze legali

“La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l’adeguata erogazione delle prestazioni sanitarie e attraverso la corretta organizzazione delle risorse.” –  Art. 1, comma 2 – Legge 24/2017

Tradotto: non basta più curare bene. Bisogna anche essere organizzati bene. E questo vale per tutti, non solo per chi tiene in mano gli strumenti.

L’aggiornamento: non è solo tecnica. È consapevolezza

C’è ancora chi pensa che aggiornarsi significhi solo frequentare corsi clinici, conoscere l’ultimo materiale, la tecnica più innovativa, l’attrezzatura più avanzata. Ed è sicuramente così per i professionisti della salute ma non sono gli unici a dover essere aggiornati.
Con la Legge Gelli, aggiornarsi vuol dire anche altro:

  • conoscere le linee guida organizzative
  • adottare buone prassi gestionali
  • comprendere le responsabilità connesse al proprio ruolo

Il mondo del “vado in studio, lavoro o assisto e torno a casa” è finito.
Oggi serve un nuovo approccio: entro in studio sapendo cosa mi compete, con consapevolezza, aggiornamento e responsabilità.

Non sapere non ti protegge. Ti espone.

Troppe volte ho visto conseguenze gravi cadere su persone totalmente inconsapevoli: “Non lo sapevo…”, “Pensavo toccasse a qualcun altro…”, “Non avevo capito che fosse una mia responsabilità…”

E intanto il rischio aumenta.
E gli errori, prima o poi, si pagano. Anche a distanza di anni.

L’unico modo per lavorare in modo sereno è sapere

Sapere cosa ti compete, cosa devi controllare, dove devi intervenire. Com’è la visione a 360 ° anche se poi specificatamente ti occupi di alcune specifiche attività. Se comprendi l’importanza di ogni attività propedeutica all’attività clinica o al processo amministrativo del paziente o alla gestione di impresa comprendi il tuo ruolo, le responsabilità che comporta e l’importanza strategica che assume nel team.
Lavorare con professionalità, per rispetto del tuo ruolo, e per rispetto del ruolo degli altri.
Perché oggi uno studio dentistico non è più una struttura semplice: è un sistema complesso, con elevata interconnessione, che richiede competenze specifiche e consapevolezza operativa da parte di tutti.

Formare un Office Manager

L’Office Manager – o, nelle strutture più complesse, il Comitato di Office Management – è il fulcro dell’intero sistema organizzativo.

È la figura (o il gruppo) che tiene insieme le persone, i processi, gli obiettivi.

Coordina il team, traduce la visione della direzione in azioni concrete, previene i rischi, garantisce il rispetto delle procedure e assicura la qualità dell’esperienza del paziente.

Ma soprattutto, è la prima entità che deve essere formata, per poter offrire un supporto reale, competente e strategico.

Formare un Office Manager non è un costo, è un investimento strategico. Un investimento in:

  • serenità gestionale
  • tutela legale
  • efficienza quotidiana
  • qualità percepita dal paziente
  • crescita concreta per lo studio

Se vuoi che il tuo studio sia davvero sicuro, organizzato e proiettato nel futuro… forma chi lo gestisce. Dai valore a chi tiene le redini dell’organizzazione. Smetti di pensare che “conta solo l’attività clinica, una valida attività clinica ha bisogno di organizzazione e controllo”.
Se sei un Direttore sanitario scegli di sapere, di formarti, di essere pronto al cambio di passo avvenuto nella sanità, se sei un amministrativo o un ASO che vuole alzare livello delle sue competenze scegli di acquisire una visione a 360°. 

Office Manager di studio dentistico: il corso

Il corso per Office Manager è pensato per chi ha capito che la sanità non è più come prima. E non tornerà più indietro.

La prossima edizione del Corso per Office Manager si tiene a Bologna il 9-10 maggio e il 13-14 giugno.

Quattro giornate, 24 ore di formazione intensiva con esercitazioni pratiche e simulazioni realistiche. Un approccio interattivo e coinvolgente, apprezzato dai corsisti per l’efficacia nell’acquisire le competenze chiave dell’Office Manager.

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