I commi 538 e 539 della Legge 28 dicembre 2015 nr. 208 aggiornati dall’art. 2 della Legge nr. 24/2017 sulla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, il Regolamento Europeo nr. 745/2017 sui Dispositivi Medici e la Legge 137/2022 di adeguamento al Regolamento Europeo sui Dispositivi medici stanno trasformando radicalmente il modo di gestire l’attività sanitaria.
Le grandi istituzioni sanitarie come gli ospedali, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, le case di cura private e le residenze sanitarie assistite hanno un’organizzazione aziendale, così come i grandi poliambulatori; pertanto, per loro l’adeguamento della gestione richiesto dalle norme è meno impattante, ma è la sanità privata distribuita sul territorio quella che dovrà affrontare il cambiamento più significativo.
Il modello organizzativo degli studi dentistici
Il modello organizzativo dei professionisti sanitari, in particolar modo dei dentisti (di cui mi occupo prevalentemente) è ancora molto immaturo, (escluso ovviamente quello dei network e delle catene che adottano un modello organizzativo divisionale ben strutturato) e molto spesso è verticistico.
Il professionista gestisce e guida in prima persona ogni decisione da prendere nell’attività, la delega è di tipo operativo e non di autonomia. Il grosso del suo tempo è ovviamente concentrato sull’attività clinica e la gestione dell’attività è percepita come subordinata alla clinica.
In realtà, la complessità organizzativa è tale che attività clinica e gestione sono allo stesso livello di importanza, anzi l’una è propedeutica all’altra. Le figure ausiliarie che lo affiancano (amministrative e cliniche) spesso sono gestite come bracci operativi senza alcuna autonomia e discrezionalità oppure godono di delega illimitata basata sull’anzianità di servizio o sulla fiducia anziché sulle competenze.
Quanto potrà reggere la gestione verticistica degli studi dentistici considerati i cambiamenti delle sopracitate leggi?
Vediamole nel dettaglio:
- Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, comma 538: La realizzazione delle attività di prevenzione e gestione del rischio sanitario rappresenta un interesse primario del Sistema sanitario nazionale perchè consente maggiore appropriatezza nell’utilizzo delle risorse disponibili e garantisce la tutela del paziente.
- Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, comma 539: Per la realizzazione dell’obiettivo di cui al comma 538 […] le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dispongono che tutte le strutture pubbliche e private che erogano prestazioni sanitarie attivino un’adeguata funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario (risk management), per l’esercizio dei seguenti compiti:
- a) attivazione dei percorsi di audit o altre metodologie finalizzati allo studio dei processi interni e delle criticità più frequenti, con segnalazione anonima del quasi-errore e analisi delle possibili attività finalizzate alla messa in sicurezza dei percorsi sanitari….
- b) rilevazione del rischio di inappropriatezza nei percorsi diagnostici e terapeutici e facilitazione dell’emersione di eventuali attività di medicina difensiva attiva e passiva;
- c) predisposizione e attuazione di attività di sensibilizzazione e formazione del personale finalizzata alla prevenzione del rischio sanitario;
- d) assistenza tecnica verso gli uffici legali della struttura sanitaria nel caso di contenzioso e nelle attività di stipulazione di coperture assicurative o di gestione di coperture auto-assicurative.
- Legge “Gelli” nr. 24 /2017 sulla Responsabilità dell’esercente la professione sanitaria: l’art. 2 istituisce per ogni Regione il Centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente, che raccoglie dalle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private i dati regionali sui rischi ed eventi avversi e sul contenzioso da inviare all’Osservatorio Nazionale delle Buone pratiche sulla sicurezza in sanità. Dati che come specificato al paragrafo 5 dell’art. 2 della medesima legge devono essere pubblicate sul sito internet delle strutture sanitarie.
- Legge 28 dicembre 2015 nr. 208, articolo 1, comma 539: è aggiunta, in fine, la seguente lettera: «d-bis) predisposizione di una relazione annuale consuntiva sugli eventi avversi verificatisi all’interno della struttura, sulle cause che hanno prodotto l’evento avverso e sulle conseguenti iniziative messe in atto. Detta relazione è pubblicata nel sito internet della struttura sanitaria».
Va da sé che per poter scrivere una relazione sugli eventi avversi e sui quasi errori bisogna favorire l’acquisizione di competenze sulla gestione del rischio da parte del personale ausiliario. È necessario passare da una gestione verticistica ad una delega basata sulle competenze e sull’autonomia operativa.
La prevenzione del rischio sanitario passa attraverso la conoscenza dello schema degli errori di J. Reason, passa attraverso l’identificazione dei processi chiave e degli indicatori di rischio correlati, passa attraverso l’individuazione precisa del tipo di errore o quasi errore che si commette e la messa in pratica delle giuste azioni correttive.
Futuro prossimo in sanità: servono competenze specifiche aggiornate
È una sanità complessa quella del prossimo futuro: una sanità digitale, tecnologica, che si avvale di nuove tecnologie nuovi prodotti e nuovi servizi, con flussi digitali che vanno dalla firma grafometrica alla telemedicina, dalla scansione alla progettazione e realizzazione di dispositivi medici su misura con tecnologie cad cam. Una sanità sicura, adeguatamente assicurata per rispondere di eventuali danni a operatori e pazienti o all’ambiente.
È una sanità che ha un enorme bisogno di competenze specifiche di alto livello e ci sono due modi per affrontare il cambiamento: prepararsi con calma e per tempo affrontando prima la formazione degli ausiliari amministrativi e clinici, poi l’individuazione dei cambiamenti da apportare e la messa a regime di un sistema di gestione e controllo del rischio ovvero di risk management.
I prossimi corsi
I prossimi due corsi – “Gestione del rischio organizzativo e del rischio clinico in una struttura odontoiatrica” e “Office Manager,4a edizione”) – hanno questa finalità: preparare le figure ausiliarie affinché siano in grado di supportare e sostenere il cambiamento in atto, rilanciando la competitività dell’organizzazione.